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Il primo a chiedersi perchè un pubblico travolto da un’offerta a volte eccessiva e talmente va-riegata da rendere impegnativa la propria scelta dovrebbe assistere ai concerti di San Vito Musica è il suo Direttore artistico.
Ebbene, una risposta sola: perché a San Vito Musica la stagione e i relativi concerti li “produ-ciamo” noi.
Brutto termine “produrre” se utilizzato in ambito artistico e musicale, ma forse più che mai di attualità considerati i cartelloni delle varie stagioni musicali, frutto di cataloghi di agenzia spesso poco fantasiosi e ricercati.
L’Accademia d’Archi Arrigoni sarà, come da dieci anni a questa parte, il nucleo centrale attorno al quale ruoteranno solisti e programmi diversi, giocati fra brani del grande repertorio musicale e inediti frutto di commissioni e prime esecuzioni, laddove solisti di fama si alterneranno a gio-vani talenti promesse del concertismo di domani.
Si inizierà con la chiusura delle manifestazioni in ricordo della Grande Guerra e delle sue vittime con il Requiem di W.A. Mozart per proseguire con il Violino “alternativo” di Gilles Apap, artista eclettico capace di raffinatezze del repertorio classico e sconfinamenti e contaminazioni folk, jazz ed etnica.
Un programma tutto imperniato sul repertorio classico (Mozart e Alessandro Rolla, ottimo violista e insegnante fra gli altri di Bazzini) sarà quello nel quale si esibiranno due solisti d’eccezione e voci fra le migliori che l’Italia abbia prodotto nelle recenti generazioni per i rispettivi strumenti: Marco Rizzi e Simonide Braconi. Il Trio Archè proporrà un bellissimo repertorio fra Mendelssohn e Ravel e a seguire la consueta finestra invernale sul Piccolo Violino Magico con la proiezione del film, curata anche quest’anno da Videe Spa, relativo all’edizione 2018 e il concerto della sua meravigliosa vincitrice, Natsuho Murata. Quest’ultima sarà anche l’occasione per ascoltare uno dei brani più belli del repertorio per archi, ovvero Methamorphosen per 23 archi solisti di Richard Strauss.
Sarà “Donna” la chiusura ufficiale della stagione, con soliste interpreti tutte al femminile e una nuova creazione dal titolo evocativo di Dafne, commissione di San Vito Musica al compositore Mario Pagotto e ispirata alla lotta contro la violenza sulle donne.
Un fuori programma d’eccezione, che vedrà il ritorno nelle vesti di Maestro concertatore di Enrico Bronzi, sarà l’esecuzione integrale dei 6 concerti Brandeburghesi di J.S.Bach: si poteva finire meglio di così..?